Il Petrolio è stato il protagonista della sessione giornaliera ieri e di quella Asia/Pacifico di questa mattina. Il report dell'Energy Information Administration (EIA) ha evidenziato dati migliori del previsto.Infatti, risulta che le scorte del petrolio greggio sono diminuite di 3,410 milioni di barili rispetto alla previsione di un incremento di 0,714 milioni di unità.
Queste buone notizie per l'oro nero scongiurano il pericolo di un eccesso record di scorte.
Tuttavia, va osservato che, nonostante la buona performance, la situazione non è ancora chiara nel medio lungo periodo.
Nell'articolo "Petrolio: il sentiment della settimana con analisi intraday" abbiamo sottolineato il cambio del Ministro del Petrolio in Arabia Saudita avvenuto sabato 7 maggio.
Certamente questo aspetto non è di poco conto, considerando che l'Arabia saudita è il più importante esportatore di greggio al mondo.
Ovviamente questo ha ripercussione sui mercati in attesa di vedere quali sono le misure che il nuovo Ministro del Petrolio intende adottare.
L’avvicendamento di Al -Naimi con Khaled Al – Faleh, oltre a ragioni di età, sembra legato anche a divergenze abbastanza evidenti con il re Salman sull’abbassamento della produzione del greggio.
Khaled al-Faleh ha dichiarato di non voler cambiare la politica petrolifera.
Va, però, osservato che i fatti dimostrano l'esatto contrario. Dal nuovo rimpasto di governo, oltre a perdere il posto lo storico Al - Naimi, sono stati licenziati anche i ministri dell’Acqua, dei Trasporti, del
Pellegrinaggio, del Commercio, dell’Energia e degli Affari sociali.
Non va dimenticato che lo scorso febbraio l’agenzia di rating Standard & Poor’s aveva tagliato il Rating dell’Arabia Saudita da “A+” ad “A-” con outlook stabile a causa della caduta del prezzo del petrolio.
Se, oltre a questo, aggiungiamo l'irrompente entrata nel mercato del petrolio dell'Iran che ha determinato il fallimento dei vertici di Doha, è ovvia la scelta del re e del principe saudita di dare un cambio all'azione politica economica del proprio Paese.
Il 2 di giugno i Paesi Opec si riuniranno nuovamente a Vienna per un nuovo “meeting”.
Pertanto, la situazione sullo scacchiere internazionale resta ancora calda.
Detto questo, al momento di questa rilevazione, lo studio grafico su time frame giornaliero del Crude Oil rileva che:
1. le medie mobili esponenziali a 5 ed a 10 periodi sono diventati forti supporti dinamici, dopo la pubblicazione del report dell’EIA sulle scorte di greggio;
2. l’indicatore RSI lavora abbondantemente al di sopra della media mobile a 9 periodi, collocandosi a 65,67 punti, evidenziando che le forze rialziste hanno il controllo del mercato.
Inoltre, la conferma dell'”up” del petrolio viene anche dal cross valutario USD/CAD che mantiene la sua correlazione negativa, come dimostra il grafico seguente su time frame giornaliero:
Le stesse considerazioni valgono per il Brent che in questo momento è quotato sul mercato a 47,99$ per barile rispetto al prezzo del greggio pari a 46,64$ con uno spread di 1,35$ più ampio di quello visto nei giorni precedenti.
Considerando la situazione abbastanza precaria del prezzo del petrolio, sarà opportuno analizzare:
1. le politiche economiche dei Paesi esportatori di Petrolio;
2. i report dei dati macroeconomici americani.
Questi saranno i "market mover" che influiranno sull'andamento del prezzo del Crude Oil e del cross valutario Usd/Cad nelle prossime sessioni.
Buon Trading